LA MAREMMA PER LA PACE – Tradizione e stornelli

 “LA MAREMMA PER LA PACE-Tradizione e stornelli” questo è il titolo dell’evento proposto alla vigilia delle feste natalizie, che sarà presentato dal giornalista  Giancarlo Capecchi. 

L’iniziativa promossa dall’ Associazione Maremma Cultura Popolare e dalla  Pro loco di Roselle con la partecipazione della  CNA di Grosseto, avrà luogo alla Camera di Commercio di Via Cairoli n.10, sabato 17 dicembre 2022 – a partire dalle ore 17,00.

L’appuntamento, che a causa della pandemia, per alcuni anni non è stato possibile realizzare, torna  per promuovere le tradizioni ma anche per un saluto all’insegna delle feste natalizie. Questa sarà anche l’occasione per parlare del tema della Pace che oggi preoccupa tutti.

Saranno presenti alcuni poeti estemporanei (Elino Rossi, Lorenzo Michelini, Mauro Chechi,  Fernando Tizzi, Irene Marconi (una voce femminile) e il giovanissimo Samuele Tosi).

Elino Rossi e Mauro Chechi
Fernando Tizzi

Alcuni Cori della tradizione: Coro degli Etruschi, i Carbonai, i Cantori dei tempi passati ed il giovane Marco Renzi di Massa Marittima, che presenterà un pezzo del cantastorie Eugenio Bargagli dedicato a Don Zeno di Nomadelfia. 

Coro degli Etruschi
Coro dei Carbonai

Una presenza d’eccezione sarà quella di  Argia – il personaggio più popolare del teatro maremmano.

Argia e Giancarlo Capecchi

La Filarmonica (Società musicale bandistica della città di Grosseto) sfilerà nel centro della città per annunciare l’evento.

L’evento verrà ripreso da TV9, l’emittente maremmana.

Stornellare per augurarsi un Buon Natale

Il cuore di questo spettacolo popolare sarà caratterizzato dagli “stornelli” improvvisati dai poeti.

Lo stornellare è stata una delle espressioni più diffuse nel mondo delle tradizioni. Soprattutto in Toscana – e in particolare in Maremma – si stornellava spesso durante i lavori agricoli.

Scriveva Renato Fucini in un suo racconto: “Da ogni bosco, da ogni vigna e da ogni uliveta, erano frulli di rispetti e di stornelli  che andavano a fondersi  nell’aria coi frulli e coi canti degli uccelli che popolavano a stormi il giallore delle stoppie e il verde dei boschi...”.

La stessa cosa ce la fa notare il poeta contadino Morbello Vergari: “Nei campi di grano maturo, i mietitori, uomini e donne, scesi dalla montagna, cantavano con lena mietendo, facendo concorrenza all’insistente frinire delle cicale sugli alberi storditi dal sole. Anche gli uliveti, durante la raccolta delle ulive, risuonavano dei canti delle raccoglitrici e allora la quiete si vestiva di gaiezza...”

Generalmente gli stornelli erano appresi oralmente e quindi cantarli diventava un esercizio di memoria (oltre che di voce), per questo lo stornellare si prestava a fare delle “gare” dove chi ne sapeva di più vinceva la competizione. Spesso si iniziava con l’invito a gareggiare:

Se voi veni’ co’ me a canta’ stornelli

lèvéti  la mattina avanti a’ galli

lèvéti  la mattina avanti a’ galli

così si fa ‘ chi le canta più belli.

L’interesse per gli stornelli nel passato è stato notevole, tanto che, con la diffusione dei dischi in vinile, diversi cantanti hanno registrato varie raccolte di “Stornelli” (vedi le incisioni di Narciso Parigi, Carlo Buti, Walter Carlesi, Adriano Cecconi, o di Claudio Villa) che hanno finito per influenzare anche il canto tradizionale.

Gli stornellatori più apprezzati nel mondo popolare sono stati quelli che hanno dimostrato non comuni qualità vocali. In Maremma un solista d’eccezione è stato Sesto Vergari (1938 – 2016) che con la propria voce forte e sostenuta ha caratterizzato il repertorio degli stornelli con grande libertà esecutiva ed ha finito per dare una impronta personale alle proprie esecuzioni.

L’iniziativa del 17 dicembre sarà un modo per dare nuova voce alla cultura popolare riportando l’attenzione sui temi di oggi, con una forma che contrasta con i modelli consumistici di una società che sta perdendo i propri valori e al propria memoria.