Cantamaremma per Sesto

L’iniziativa “CANTAMAREMMA … per Sesto”, nata in maniera spontanea nel 2016, è arrivata al suo quarto appuntamento, segno di una continuità nel rappresentare le tradizioni che, grazie all’impegno della Pro Loco di Batignano, offre l’occasione per far conoscere la Maremma più autentica attraverso i suoi canti.
La manifestazione, che si svolgerà sabato 29 giugno a Batignano è dedicata a Sesto Vergari, un appassionato cultore di canti popolari, che è vissuto a Batignano; memorabile la sua versione di “Maremma amara” che tutt’ora si può ascoltare su internet o incisa in alcuni CD del “Coro degli Etruschi”.


L’evento è patrocinato dal Comune di Grosseto, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, che insieme alla Associazione Maremma Cultura Popolare hanno aderito alla iniziativa che valorizza e promuove le tradizioni della Maremma, coniugando in questo modo Turismo, Cultura popolare e Agricoltura.

Hanno dato la loro adesione Lisetta Luchini e Mauro Chechi (due straordinari interpreti del canto popolare toscano) e naturalmente alcuni gruppi, portatori della tradizione orale, che propongono il canto popolare mantenendo un filo diretto con la cultura contadina proprio attraverso le varie espressioni canore (vedi il Maggio, le Befanate o la poesia estemporanea) che hanno finito per caratterizzare la cultura popolare di questo terra.
Le tradizioni popolari sono divenute, dal secondo dopoguerra, materia di ricerca e di studio per antropologi e etnomusicologi. Qui in Maremma ci sono vissuti personaggi come Morbello Vergari, Alessandro Giustarini, Roberto Ferretti… che dagli anni ’70 del secolo scorso hanno realizzato ricerche nel territorio maremmano per conoscere quello che solo la memoria era in grado di restituire.
Da allora sono state attivate nuove “forme d’uso” – attraverso rassegne di teatro popolare, momenti di spettacoli pubblici ecc. – che si legano alla storia del territorio in una sorta di continuità ideale.
Oggi, per apprezzare le tradizioni, occorre avere il coraggio di intercettare nuove potenzialità per un diverso uso delle risorse tradizionali ad esempio legandole al turismo, ad una politica del territorio molto più dinamica ed aperta a forme di contaminazione che riconoscano la validità della cultura popolare nella formazione di una identità territoriale.
L’iniziativa di Batignano ci pare vada proprio in questa direzione.

Corrado Barontini